Approfondimenti sul pranayama

Cos’è il pranayama?

Il pranayama è uno dei cinque elementi fondamentali della pratica yogica. Esso si concentra sul controllo dell’energia al fine di raggiungere benefici a livello fisico, mentale e spirituale. Questo, avviene spesso tramite il respiro, ma non solo, dato che a volte entrano in gioco anche altre tecniche e modalità. Come ad esempio, nel Bhramari dove viene utilizzato il suono.

Nel corso dei secoli, molte tradizioni yogiche hanno sviluppato le proprie vie e insegnamenti sulla pratica del pranayama e uno dei testi classici che ha influenzato profondamente l’approccio a esso è l’Hatha Yoga Pradipika, componente essenziale della tradizione dei nath. In questo testo, che come yogi e yogini vi consigliamo di approfondire, si pone l’attenzione sulle pratiche fisiche, energetiche e di controllo del respiro nel contesto più ampio dello yoga. Uno degli aspetti chiave del testo, per l’appunto, è l’importanza data al pranayama come strumento per purificare il corpo, calmare la mente e prepararsi per le pratiche più avanzate di meditazione, entrando in comunione con il nostro lato spirituale.

Secondo questa tradizione, il corpo umano è attraversato da canali energetici chiamati nadi e dalla principale nadi chiamata sushumna. Attraverso la pratica del pranayama, si mira a purificare e sbloccare le nadi, a equilibrare ida e pingala, e a far fluire l’energia lungo il canale energetico centrale.

Etimilogia sanscrita

Prānāyāma è un termine sanscrito che asseconda di come lo si guardi, si compone di due o tre parole. Nel caso delle due parole facciamo riferimento a “prana” e a “yama“.

Prana” viene tradotto come forza vitale e si riferisce all’energia che permea tutto l’universo e anima ogni essere vivente, è quell’energia che dobbiamo imparare a percepire e gestire. “Yama” significa controllo o regolazione. Quindi, l’etimologia di pranayama vista con una chiave di lettura come questa suggerisce il controllo consapevole del flusso vitale dell’energia.

Nel caso delle tre parole invece, ci focalizziamo su “pra“, “na” e “ayama“. Bisogna tener conto che la “ā” sanscrita implica un allungamento della vocale per questo, e per ragioni di significato, è sensato vedere la terza terminologia con una a iniziale. Laddove “pra” fa riferimento a prakriti, la natura orginale delle cose; “na” è la più importante o l’unità di base che permette all’energia di esistere. E infine, “ayama” è l’espansione.

Attraverso la pratica di pranayama quindi, arriviamo ad avere la padronanza del prana.

Tecniche di pranayama

Vi cono diverse tecniche ma ci teniamo a sottolineare che è di essenziale importanza che esse vengano apprese con un maestro. Dato che coinvolgono spesso varianti come durata, ritmo, ritenzioni, e profondità del respiro che possono cambiare completamente il risultato della pratica in base all’esperienza del praticante.

In linea generale, spesso si comincia, asseconda del proprio stato attuale, a reimpostare il respiro attraverso le narici con la classica respirazione addominale che è il punto di partenza dell’apprendimento delle tecniche di pranayama.

Successivamente quando il praticante sarà pronto, si introdurrà la respirazione yogica completa, anche nota come respiro a tre fasi, Dirgha. Introducendo tecniche di controllo del prana attraverso la respirazione a narici alternate, Anuloma Viloma o Nadi Shodhana, la respirazione dove mimiamo il suono del mare per allungarci con il respiro, Ujjayi, e il suono dell’ape felice, Brahmari, per citarne alcune.

Tutte queste tecniche, assieme alla pratica dello yoga in maniera olistica, lavorano in sinergia per regolare e aumentare l’energia vitale nel corpo, e vengono quasi sempre accompagnate da tecniche di purificazione e meditazione.

I benefici del pranayama

La pratica regolare del pranayama ha molti benefici.

A livello fisico, può migliorare la capacità polmonare, promuovere la circolazione sanguigna e rafforzare il sistema immunitario.

A livello mentale,  aiuta a rilassarsi, a ridurre lo stress e ad aumentare la consapevolezza.

A livello spirituale, porta equilibrio nel flusso di prana e ci insegna non solo a percepire la nostra energia ma anche a gestirla meglio, aprendo la via alla meditazione profonda e alla connessione con il Sé superiore.

Come iniziare a praticare

Come vi dicevamo, per praticare il pranayama in modo sicuro ed efficace, è consigliabile farsi seguire da un insegnante esperto che possa guidare attraverso le tecniche e adattare la pratica alle esigenze individuali.

Si inizierà gradualmente attraverso l’ascolto, l’apprendimento e la pratica, imparando ad ascoltarsi.

Ci sono diversi modi per iniziare a entrare in contatto con le pratiche di pranayama:

(i) Seguire delle lezioni di yoga con maestri preparati sull’argomento, QUI trovate il calendario con le pratiche del nostro studio, sia dal vivo in via rialto a Bologna che online

(ii) Trovare un corso iniziatico sulle pratiche dello yoga come il nostro Corso di Avviamento allo Yoga

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Speriamo che questo articolo vi sia servito a fare chiarezza, e a portare un po’ di luce nella vostra attuale o futura pratica di yoga!